Sagra di Camin

Pubblicato il giorno 05/07/17 alle ore 13:38:45

SAGRA DI CAMIN - MADONNA DELLA CINTURA

25 AGOSTO - 30 AGOSTO 2023

 

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Una storia di ieri che continua…

Intitolata alla Madonna della Cintura, la Sagra di Camin mantiene il segno, nel nome, della devozione che per secoli si è orientata a questa parte, per così dire “insignificante”, della veste della madre di Gesù. Da sempre le persone semplici hanno privilegiato e quindi eletto elementi di scarso interesse a oggetto della loro attenzione religiosa, trovando il modo di esprimere quanto di più grande sentivano proprio nel dettaglio più trascurabile.

Sulla Cintura della madonna molti sono i racconti che nel tempo si sono consolidati e che riferiscono, appunto, la straordinaria devozione che attraverso piccole cose trovava il proprio veicolo espressivo.

Una di queste può essere visitata nel manuale di Filotea di G. Riva e riconduce la nascita dell’interesse alla “Cintura” alla figura di Santa Monica, madre di Sant’Agostino. In essa si narra che una volta rimasta vedova del suo compagno, Patrizio, volendo seguire in tutto, quindi anche nel vestire la Beata Vergine, la pregò di mostrarsi come essa vestisse nei giorni della sua vedovanza. Le apparve allora Maria Santissima coperta da un’ampia veste che dal collo le arrivava ai piedi, di tessuto e fattura estremamente dozzinale che le conferivano un aspetto dimesso e penitenziale. Ai fianchi era stretta da una rozza cintura di pelle che scendeva fin quasi a terra, cintura che si slaccio e porse a Monica raccomandandole di portarla costantemente e di proporre la stessa pratica a quei fedeli desiderosi di porsi sotto il suo personale patrocinio. Il primo ad approfittarne fu il figlio Sant’Agostino che poi, a propria volta, trasmise a tutto l’Ordine Agostiniano. Numerosi i miracoli e le guarigioni ed ogni altra sorta di favori e intercessioni che si legarono indissolubilmente all’immagine della Cintura della Madonna.

Non è questa, comunque, l’unica storia che ci parla della “Cintura”. Altre la vogliono a Costantinopoli sin dal IV secolo con i Greci che celebrano la “Festa della Cintura della Madre di Dio” il 31 Agosto. Da questa sede, nel 1205, sarebbe stata trasportata in Francia, a Soissons. In questo periodo, peraltro si trovano tracce del suo passaggio anche a Monserrat, Parigi, Chartes, Assisi e, infine, a Prato dove tutt’oggi se ne mantiene una forte devozione.

Ma della Cintura di Maria ne parla anche un apocrifo arabo secondo il quale Maria, tre giorni dopo essere stata portata in cielo, lasciò cadere la cintura all’apostolo Tommaso per rafforzarne la fede nella sua assunzione.

Tante storie che parlano di una devozione radicata negli uomini che l’hanno tramandata sino a noi e che chiede oggi di essere rivisitata perché della Sagra della Madonna della Cintura non ci resti solamente la Sagra. Noi siamo contenti di ritrovarci ogni anno: ci auguriamo che la nostra Festa della “Madonna della Cintura” sia occasione e invito per un rinnovato cammino personale e comunitario.

…in un festa di “classe”!

La “Sagra” in origine era anche occasione per far festa alla classe dei maggiorenni. Tempo fa erano i protagonisti e i principali artefici e anche quest’anno rinnoviamo la tradizione.

I coscritti, termine composto dalle parole "con"+"scrivere", sono i ragazzi (in origine solo maschi) iscritti all'anagrafe nello stesso anno "di leva". Tutti i nati nel 1999, per esempio. Anche a Camin di Padova la tradizione vuole che sia festeggiata la "leva" (o la "classe") dell'anno in cui i ragazzi compiono i 18 anni, la maggiore età. La tradizione poi prosegue e ci si ritrova anche da adulti e ancora più avanti, finchè la popolazione comincia ad assottigliarsi... Con il tempo, la tradizione ha subito dei cambiamenti per cui uomini e donne, indipendentemente dal fatto che abbiano prestato servizio militare volontario, assieme si ritrovano a festeggiare il proprio anno di nascita. Una serie interminabile di feste, incontri e ritrovi ma sicuramente la più sentita in termini di emozioni è la prima, quella dei 18 anni perché segna in qualche modo un rito: quello del passaggio di identità ovvero da giovane semplice a giovane maggiorenne. Solitamente alla cena dei coscritti si riuniscono tutti coloro che sono nati nello stesso anno, per ritrovarsi, salutarsi, rivedersi e scambiare quattro chiacchiere in totale allegria, ricordando i bei tempi passati. La festa dei coscritti è una festa per riunire vecchie amicizie, per non perdersi troppo di vista nonostante gli impegni, le abitudini e gli interessi che sono diventati, nel corso degli anni, differenti per ognuno. Ma allora perchè mancare a una tappa così fondamentale della vita? Oggi più che mai si avverte il bisogno di aggregarsi a sane e forti relazioni soprattutto con quelle persone con cui ti puoi fidare ed esprimere le tue emozioni in libertà.

Dunque partecipare come "classe" alla Sagra vuol dire manifestare la voglia di essere protagonisti di un progetto di vita unico e originale, radicato nella sua storia di una comunità e della società. Oggi c’è più che mai bisogno di giovani che “escano”, non tanto di casa, ma dal proprio “io” per esserci là dove si vivono i problemi della storia, dove ci sono delle necessità… perché solo “chi perde la propria vita, la guadagna!”.

 

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